Nel folklore giapponese l’uwabami è un enorme serpente yōkai, che non solo ha dimensioni abnormi, ma può benissimo inghiottire una persona intera ed altri oggetti, anche se, come diametro, sarebbero decisamente fuori dalla loro portata. In tutto e per tutto assomiglia molto ad un serpente comune, ma questa tipologia di creature hanno anche degli straordinari poteri mutaforma, che gli permettono di assumere qualsiasi aspetto; da altri animali, ad oggetti, sino ad arrivare agli uomini.
Più che mangiare però amano bere, a quanto pare, soprattutto sakè e ne ingurgitano enormi quantità quando ne hanno la possibilità. Diciamo che sono degli ottimi bevitori, tuttavia dietro questa natura da beoni si nasconde un potere devastante. Sto parlando del potere di controllare gli eventi atmosferici. Capite quindi che non solo è pericoloso normalmente, ma questa particolarità lo rende un nemico temibilissimo e terribile.
A tal proposito, una leggenda racconta che nella prefettura di Shinano, nel lago Ōnuma, viveva un Uwabami. Ogni anno la creatura si trasformava in un bellissimo ragazzo e si recava a vedere la fioritura dei ciliegi. Un anno il serpente notò sotto uno degli alberi di sakura, una splendida fanciulla, che a sua volta si era accorta del suo arrivo. Inutile dire che i due si innamorarono e l’uwabami ben presto scoprì che la ragazza era Kurohime, figlia di un potente samurai, Takanashi Masamori.
Il serpente così, nelle sembianze di uomo, si recò al castello per chiedere la mano della ragazza, ma si presentò anche rivelando di essere il grande serpente del lago Ōnuma. Masamori, a questo punto, mise una condizione: “Se riuscirai a starmi davanti a cavallo e a fare 7 giri del castello, avrai mia figlia”. Tuttavia il samurai, deciso a non concedere realmente la figlia, astutamente, fece conficcare delle lame nel terreno intorno al castello, nascoste dall’erba.
Per farla breve, l’Uwabami una volta notato che non poteva competere con l’abilità a cavallo di Masamori, si trasformò in serpente per aumentare la sua velocità, tuttavia le lame approntate gli lacerarono il ventre ed arrivò alla fine della gara sconfitto, malconcio e con la consapevolezza di essere stato ingannato. Non potendo accettare l’esito falsato della sfida, una volta tornato nel suo lago, scatenò una tremenda tempesta, con conseguente inondazione, la quale spazzò via tutto e tutti tranne il castello Masamori.
Kurohime nel vedere tutta quella distruzione, con il cuore a pezzi, decise di sacrificarsi ed una volta arrivata al lago Ōnuma, si annegò. Quando l’Uwabami venne a sapere di questo tragico gesto, richiamò i venti e le acque. Tutto tornò come prima, ma della principessa non si seppe più nulla.
Tuttavia è bene ricordare che gli uwabami sono anche venerati come divinità guardiane e vengono lasciate loro offerte nella speranza che proteggano i luoghi e le persone. Nel piccolo santuario Daija jinja, ad esempio, ogni anno gli abitanti si riuniscono per rendere omaggio al dio serpente e ricordare la storia della principessa Kurohime.
Fonti consultate: il libro dello Hakutaku, Storie di Mostri giapponesi