Abbiamo già parzialmente visto cos’è il Tonkatsu, ovvero la cotoletta di maiale impanata e fritta alla giapponese, ma nella sua versione “Misokatsu”. Eppure ci siamo dimenticati di spiegarvi alcune cose, dalle sue origini alla preparazione.
Dovete sapere che questo piatto nasce in Giappone durante l’era Meiji alla fine del 19esimo secolo. Si trattava di un piatto di derivazione francese, noto come côtelette de veau, una cotoletta di vitello ricoperta di pangrattato e fritta in padella con burro.
La successiva versione con il maiale fu introdotta nel 1899 in un ristorante chiamato Rengatei a Tokyo, tutt’oggi ancora in attività. Originariamente era considerato un tipo di yōshoku, ovvero la versione giapponese della cucina occidentale.
Per la preparazione è necessario utilizzare un taglio di filetto o di lombo, per l’appunto, di maiale. La carne viene solitamente salata, pepata, leggermente infarinata, immersa nell’uovo sbattuto e poi ricoperta di panko (il pangrattato giapponese) prima di essere fritta e diventare una prelibata cotoletta d’oro! Si, ammetto di essere un fan di questo piatto, quindi segnatevelo per il vostro prossimo viaggio in Giappone!
Giusto, quasi dimenticavo, la parola tonkatsu è una combinazione delle parole giapponesi ton (豚) che significa “maiale” e katsu (カツ), che è una forma abbreviata di katsuretsu (カツレツ), la versione japenglish (ve lo ricordate?) della pronuncia della parola cutlet. Se volete un suggerimento e vi trovate a Kyoto, potete provare il tonkatsu del Buta gorilla, altrimenti a Tokyo, nel quartiere Ryogoku, fate un salto al Tonkatsu Hasegawa. No, non mi pagano per citarli!
Aggiungo ancora un’ultimissima cosa; fate attenzione perchè questo piatto potrebbe creare dipendenza! Certo, mi direte “grazie al.. è fritto”, ma vi assicuro che c’è qualcosa di più, rispetto a questo. Sia perchè i giapponesi in quanto a fritti ne sanno e sia perchè in quanto a “leggerezza” della stessa frittura vi potrebbe stupire. Ovvio non è così healthy, ma cosa fai te ne privi?