Dopo il Kirin, andiamo a conoscere un’altra creatura divina, il Tatsu (たつ), ovvero il drago giapponese. Come saprete esistono molte leggende sui draghi in tutto il mondo, ma i draghi giapponesi sono molto diversi dalle loro controparti occidentali. Il drago yokai, come molte altre raffigurazioni dell’Asia orientale, non presenta ali, ha un lungo corpo serpentino, zampe corte, denti e artigli aguzzi e spesso possiedono corna, spine e barbe. Alcuni tatsu hanno anche più arti o teste.
Abbiamo quindi una prima differenza nell’aspetto, inoltre i draghi giapponesi sono strettamente legati all’acqua, poiché originariamente erano considerati divinità di questo elemento. Probabilmente ricordano un po’ dei serpenti marini (non notate una certa somiglianza con il Leviatano di Final Fantasy? Ovviamente come non ricordare anche Shenron di Dragon Ball). Molti di loro si travestono da umani e si dice che non siano mai stati visti nelle loro forme naturali.
Come tutti i draghi che si rispettino, amano accumulare tesori e ricchezze nonché potenti artefatti magici. Le loro dimore sono splendidi palazzi in fondo a mari profondi, o in altri luoghi appartati. Di solito vivono lontano dalle aree abitate dall’uomo, ma occasionalmente abitano vicino ai templi buddisti. In genere non si interessato degli affari umani, ma alcuni dall’indole malvagia tendono a voler tormentare l’umanità. Fortunatamente ce ne sono molti altri che sono estremamente gentili e puri, pronti a dispensare saggezza e potere a coloro che lo richiedono e ne sono degni.
Il Tatsu è una tra le più antiche creature soprannaturali conosciute in Giappone. Le prime storie registrate risalgono, addirittura, ai primi resoconti scritti della storia e della mitologia giapponese. Non mancano poi le influenze derivanti dai draghi cinesi e indiani, infatti i draghi giapponesi di oggi, sono una fusione di questi miti importati e fusi con le divinità dell’acqua indigene del Giappone preistorico.
Adesso che abbiamo un’idea di cosa sono i Tatsu, vi lascio, come sempre, con alcune curiosità:
– In Giappone, i draghi hanno molti nomi. Il loro nome originale era proprio tatsu (dal vecchio giapponese ta-tu). Successivamente divennero noti anche come ryuu, 竜 (dal cinese lóng龍) e nāga ナーガ (dalle leggende indiane del serpente naga).
– Queste creature che siano considerate draghi o yokai dalle forme serpentine con poteri soprannaturali, hanno avuto origine nello shintoismo. Il nome originale, si riferiva agli dei dell’acqua, associati a fiumi, oceani e piogge. La loro forma è correlata invece alla forma serpentina dei fiumi.
– Watatsumi era il nome del dio del mare, con la parte finale mi del suo nome, probabilmente riferita al “mi” del serpente. Allo stesso modo, Kuraokami era un dio della pioggia giapponese, anch’esso ritenuto avere la forma di un serpente o di un drago.