Narra la leggenda che molto tempo fa, una lepre bianca, che viveva sull’isola di Oki, decise di voler vedere il mondo e fuggire così dalla prigionia forzata di quel luogo. Ma come poter attraversare quell’immensa distesa d’acqua, che la divideva da Inaba e raggiungere così proprio la terraferma? La lepre non sapeva nuotare, ma era molto astuta e così, dopo averci pensato un po’ su, richiamò l’attenzione di uno dei coccodrilli, che vivevano intorno all’isola, e chiese: “Amico coccodrillo, posso farti una domanda? Secondo te, siete più numerosi voi coccodrilli o noi lepri che viviamo sull’isola?” Il coccodrillo tutto impettito, senza nemmeno pensarci rispose: “Cara lepre è ovvio, siamo noi i più numerosi, non c’è alcun dubbio”.
La lepre sorrise: “Se così fosse, sareste in grado tu ed i tuoi compagni di collegare quest’isola a Inaba, in modo che io possa contarvi uno per uno e stabilire la vostra superiorità?” Il rettile che non brillava di certo per la sua intelligenza annuì ingenuamente: “Ma certo, tu resta qui e guarda, sarò di ritorno in men che non si dica”. Il coccodrillo fu di parola e nel giro di poco radunò tutti i suoi simili, formando effettivamente un ponte tra l’isola e la terraferma. “Vedi?” disse soddisfatto. “Certo lo vedo, davvero impressionante! Adesso però state fermi così posso saltarvi sopra e contare, anche perchè da qui non vi vedo tutti”. Rispose sorridendo sotto i baffi la lepre.
Ormai sicuro della vittoria ottenuta, la lepre, iniziò a saltare sulla schiena dei coccodrilli. Uno, due, tre, quattro e così via, contò i rettili sino ad arrivare sulla riva di Inaba. A questo punto però non “sazia” di essere finalmente sulla terraferma, si rivolse ai coccodrilli iniziando a sbeffeggiarli. “Ve l’ho fatta stupidi rettili”. Dal canto loro i coccodrilli, capito che la lepre li aveva ingannati, usati e stava ridendo della loro ingenuità, andarono su tutte le furie e iniziarono ad inseguirla. La lepre ahimè non fu così tanto svelta ed una volta circondata, i coccodrilli le strapparono tutta la pelliccia “Non ridi più adesso?“.
Sanguinante e malconcia si trascinò sino al ciglio di un sentiero. Nonostante si fosse messa lei stessa in quella condizione, nessuno non poteva non provare compassione vedendo lo stato in cui si trovava. Ad un certo punto circa 80 individui, ma non persone comuni bensì i discendenti del dio Susanoo, diretti ad Inaba per raggiungere la famosa principessa del paese, notarono la lepre e diversi di loro si fermarono. “Ho combattuto contro dei coccodrilli ferocissimi, sono sfuggita a malapena, aiutatemi” mentì la lepre. Uno di quegli uomini, dallo sguardo malevolo, fingendo premura, disse “Deve essere stato terribile, ma conosco un rimedio per curarti. Vai a bagnarti in mare, poi torna qui e lascia che il vento ti asciughi”. Detto questo, tra qualche risolino generale i giovani passarono oltre..(continua)…