(pt1)…Con il cuore a pezzi e triste, ma fortunatamente fuori pericolo dopo l’allontanamento di Tamamo, l’imperatore prese l’unica decisione possibile “Ho preso la mia decisione, fate ciò che deve essere fatto”. Gli studiosi, intuendo la volontà del loro signore, annuirono ed andarono ad assoldare due esperti guerrieri, nonché assassini, per cacciare ed uccidere Tamamo no mae: Kazusa-no suke e Miura-no-suke.
Ci volle molto tempo prima che i due scoprissero dove si trovava la volpe, ma infine la scovarono proprio sulle montagne, intenta a nascondersi e sopravvivere assalendo ignari viaggiatori per procurarsi del cibo. Non appena vide i due cacciatori, Tamamo partì subito all’attacco, ma loro erano estremamente abili e schivarono senza difficoltà i primi assalti.
“Per ordine dell’imperatore, gli spregevoli traditori come te devono morire di una morte dolorosa!”. A quelle parole la kitsune si fermò ed attraverso un nuovo lampo accecante si ritrasformò nella bellissima Tamamo, ma con le sue folte code ben visibili e gli occhi colmi di lacrime. “Fate quello che dovete fare, ma io non morirò senza combattere”. Ne seguì uno scontro furente, tra il clangore di spade ed il guizzare di denti ed artigli. I due assassini non ebbero vita facile e riportarono molte ferite, alcune molto gravi, ma alla fine di un secondo lungo inseguimento, colpirono la volpe, con una freccia, in pieno petto. Mutata in “umana”, con calde lacrime che scendevano dal suo bellissimo viso, Tamamo esalò il suo ultimo respiro, trasformandosi successivamente in una pietra nera maledetta (Sessho-seki anche detta pietra assassina), che uccideva chiunque provasse ad avvicinarsi per toccarla, sprigionando un gas mortale.
La pietra rimase dov’era per molte generazioni, mietendo diverse vittime. Un giorno però un monaco trovandola sul suo cammino, iniziò un rituale. Pregò tutta la notte mormorando incantesimi ed accendendo incensi e candele benedette intorno alla pietra maledetta. La mattina seguente, quando la sua mano si appoggiò sulla pietra, non successe nulla. “Ho sentito la tua storia Tamamo No Mae. Di come hai stregato l’imperatore e soggiogato tutti, nonché di come hai ottenuto la morte dolorosa e solitaria che meritavi. Tuttavia so che c’è molto di più e vorrei conoscere la vera storia” disse rivolgendosi alla pietra.
Passò solo qualche istante, poi una voce iniziò ad elevarsi. “Mi chiamo Tamamo No Mae, ma non sono sempre stata Tamamo No Mae. Il mio vero nome è Mizukume. Il mio padre adottivo mi ha trovata neonata nel bosco, non sapendo che ero già maledetta essendo una volpe a nove code. Probabilmente è questo il motivo per cui i miei veri genitori mi hanno abbandonata. All’età di diciassette anni, il mio padre adottivo fu accusato di tradimento, con una falsa accusa e il palazzo lo condannò all’esilio. Il dolore che ne seguì lo condusse alla morte.
Ero accecata dalla rabbia e così ho subito cercato la vendetta, introducendomi a palazzo e conquistando la fiducia e l’amore del giovane Imperatore. Tuttavia mentre mi impadronivo lentamente della sua forza vitale, mi sono imbattuta in qualcosa di inaspettato; mi sono innamorata di lui. Questo non faceva parte del mio piano! Una parte di me quindi non voleva fargli male, tantomeno farlo morire. Quanto accaduto mi ha confusa e così il mio cuore si è spezzato ben prima di essere trafitta da quella freccia e questo è ciò che realmente mi ha ucciso. Per favore, non posso più andare avanti così. Sono stata maledetta da quando sono nata e anche dopo la mia morte sono ancora maledetta. Ho ucciso tante persone, sia durante la mia vita che dopo la mia morte e mi dispiace molto. Ti prego monaco, liberami da questa condizione così miserabile.”
Dal canto suo il monaco, sentita tutta la storia, chiuse gli occhi e con le mani ancora appoggiate alla pietra mormorò un incantesimo solenne che terminò così: “Grazie Mizukume, sii libera”. Una brillante sfera di luce sbocciò letteralmente dalla pietra e salì verso il cielo terso. La pietra, che ormai non era più maledetta, si frantumò in pezzi, i quali vennero sparsi poi per tutto il Giappone.