Questa settimana passiamo da un estremo all’altro: dopo aver affrontato alcuni degli ideogrammi giapponesi più semplici, ma anche più usati, ci imbattiamo nel kanji più complesso di tutta la lingua giapponese! Perché no, giusto?
Stiamo parlando di たいと (taito), che può essere letto anche come だいと(daito) o おとど (otodo). Come potete notare non trovate il kanji scritto nel testo o nel titolo, perché è talmente complesso che non esiste tra i caratteri giapponesi del computer. Si tratta di un carattere composto da ben 84(!) tratti, mica male eh. Il kanji significa “l’aspetto del drago in volo” ed è un carattere di derivazione giapponese (al contrario della maggior parte degli ideogrammi, che arrivarono in Giappone dalla Cina). In particolare è stato creato dall’unione di diversi kanji; troviamo all’interno, ripetuti tre volte, i simboli 曇(kumo, nuvola) e 龍 (ryuu, drago). Vedendolo in questo modo, grazie ai radicali che vi abbiamo spiegato la scorsa settimana (potete recuperare il discorso qui), questo simbolo diventa immediatamente molto più semplice e comprensibile. Certo, scriverlo continua ad essere esageratamente lungo, ed è praticamente impossibile farlo entrare nello spazio di un carattere normale.
Sotto trovate due versioni di questo simbolo, in entrambe i radicali di nuvola sono posti in alto, mentre al di sotto vola il drago rappresentato dai tre 龍 . Non inseriamo l’ordine dei tratti perché verosimilmente nessuno di voi si metterà a disegnarlo o lo utilizzerà in futuro (o almeno ve lo auguriamo).
Speriamo che questo incontro vi abbia affascinato e allo stesso tempo fatto capire ancora di più l’importanza dei radicali e come vengano usati. Vi diamo appuntamento alla prossima settimana per un altro kanji, sempre più sorprendente!