Ecco San Valentino, lo sentite l’amore nell’aria? Noi in realtà no, ma siamo qui per raccontarvi di come si festeggia questo romantico giorno in Giappone! E dopo aver visto insieme quanto Halloween, Natale e Capodanno siano molto diversi da come siamo abituati (se non sapete di cosa stiamo parlando cliccate sui nomi delle festività!), sappiate che San Valentino non è da meno. Quindi preparatevi ed iniziate a mettere da parte qualche cioccolatino, vi sarà utile.
Innanzitutto San Valentino, come altre feste occidentali arrivate in Giappone, è stata importata puramente per fini commerciali. Negli anni 50′ alcune aziende dolciarie iniziarono a vendere dei cioccolatini a forma di cuore in questo giorno, ed il successo fu enorme. Da quel momento in poi San Valentino è diventata una delle feste più apprezzate e festeggiate da gran parte dei giapponesi, soprattutto dai più giovani.
Ma cosa si fa a San Valentino in Giappone? La base è simile a quella occidentale, ci si scambia dei regali. In Giappone però i regali consistono unicamente in cioccolatini o, in generale, in dolci a base di cioccolato; inoltre questi sono rigorosamente a senso unico, infatti solo le donne possono fare regali a San Valentino! Probabilmente starete già iniziando a storcere il naso, ma le sorprese non finiscono qui. Mentre che da noi San Valentino riguarda esclusivamente le coppie e gli innamorati, in Giappone i doni vengono dati non solo alla persona amata, ma anche ad amici, familiari e colleghi. Esistono infatti tre tipologie di dolci che possono essere regalati a San Valentino:
- 義理チョコ(Giri-choco): letteralmente “il cioccolato del dovere“, ovvero il regalo da fare a colleghi, parenti e conoscenti per ringraziarli del supporto. Come dice il nome, questi doni sono un po’ obbligati dalle buone maniere, perciò solitamente si tratta di dolci economici e senza particolari decorazioni.
- 友チョコ(Tomo-choco): il “cioccolato degli amici“, dei pensieri per gli amici più cari. Solitamente questi dolcetti sono già più decorati, “kawaii” e di migliore qualità.
- 本命チョコ(Honmei-choco): il “cioccolato dei veri sentimenti“, ovvero il regalo per la persona amata. Con questo dolce si dimostrano i propri sentimenti alla persona dentro il proprio cuore, perciò sono dolci di ottima qualità o fatti a mani. Questi ultimi sono quelli più carichi di significato, che dimostrano tutto l’amore verso l’amato. Questo dono è spesso usato dalle ragazze delle medie e delle superiori per confessarsi al compagno di scuola.
Come abbiamo detto sopra, il motivo di fondo di tutte questi regali è la vendita di molto cioccolato, ed in effetti nel periodo di San Valentino non c’è angolo del Giappone che non venda dolci cioccolatosi di ogni forma e decorazione. E nonostante i Giri-choco non siano molto apprezzati dai giapponesi, che iniziano ad essere stufi di certe tradizioni, San Valentino rimane una festività che tutti praticano per dimostrare affetto a chi ci circonda.
Da quanto detto finora, San Valentino sembra essere una festa molto sessista perché lascia tutto il lavoro alle donne. In realtà il San Valentino giapponese ha come controparte: il ホワイトデー(Howaito-dee), ovvero il “White Day“, che si festeggia un mese dopo, il 14 marzo. In questo giorno gli uomini ringraziano tutte coloro che gli hanno donato del cioccolato a San Valentino con un “dono bianco“. Tradizionalmente questo regalo doveva essere del cioccolato bianco (doppia vendita di cioccolato per le aziende dolciarie, furbi eh), ma pian piano il White Day si è trasformato e spesso, soprattutto per il partner, si opta per regali più costosi come gioielli e vestiti, sempre rigorosamente bianchi. Anche i marshmellow bianchi si usano molto come dono, economico, per restituire il favore di un Giri-choco.
Queste festività giapponesi sono complicate eh! Voi cosa preferite? San Valentino giapponese od italiano? Ditecelo nei commenti!