L’ochazuke o chazuke è uno tra i piatti più semplici della cucina giapponese, un cosiddetto comfort food, ma anche uno tra i più importanti. Ma quindi di cosa si tratta? Nient’altro che riso bianco al vapore, “affogato” nel tè verde (si, avete letto bene) o nel brodo dashi. Facile no? A questo vengono accompagnati, generalmente, del salmone alla piastra o degli tsukemono (per semplificare, i sottaceti giapponesi), alga nori, semi di sesamo o altro pesce e aromi. Le varietà di tè verde più utilizzati sono il Sencha ed il Bancha. L’ochazuke è un piatto molto comune negli izakaya ed è molto popolare mangiarlo dopo aver bevuto, anche se avete alzato il gomito!
Dicevamo però che è anche un piatto importante. Si, perché essendo una pietanza semplice e rapida da preparare è proprio adatta a scaldare lo stomaco, non intasarlo e dare un po’ di buon umore senza dover tirare fuori ricette complesse. Certo in tempi recenti anche l’ochazuke ha subito delle variazioni ed evoluzioni, che lo hanno portato in ristoranti con versioni elaborate. La sua origine però è antica, si pensa, nonostante non ci siano fonti esatte, che il periodo sia quello tra l’anno 794 e 1185 in epoca Eian (eian-kyo, l’attuale Kyoto). Ricette ce ne sono tante (ma se volete inzieremo a darvele, previo consenso del nostro tanuki chef!) quindi ci limiteremo a fornirvi tre consigli:
- Usate un riso di qualità giapponese e cuocetelo in maniera corretta (non deve risultare né troppo secco né tantomeno molliccio). Negli oriental market è facile trovare quello adatto, anche se un poco più costoso
- Versate il tè caldo mi raccomando, non vogliamo mica che diventi una brodaglia molliccia e fredda
- Tagliate i condimenti finemente, in modo che siano facili da mangiare e digerire!