Momofuku Ando, questo nome in Giappone è molto famoso e praticamente tutti sanno chi è. Si, perché si tratta di un eroe, improbabile, ma pur sempre un eroe per tutti gli amanti del cibo nel mondo. Forse penserete che stiamo esagerando, ma torniamo indietro fino al 1958, nel periodo del dopoguerra. Paesi in ripresa, strascichi ancora importanti ed un uomo emigrato alla fine della seconda guerra mondiale da Taiwan a Tokyo, deciso a risolvere la carenza dilagante di cibo che affliggeva il paese.
Colpito da un gruppo di persone rannicchiate attorno a una bancarella di ramen ad Osaka, pensò che era arrivato il momento di inventare qualcosa che potesse aiutare tutti.
“Le persone, che erano vestite di stracci, rabbrividivano di freddo mentre attendevano il loro turno. La persona che era con me mi ha detto che si stavano mettendo in fila per prendere una ciotola di ramen” . Spiega così in un passaggio della sua biografia.
Ecco che in quel momento nacquero i noodles istantanei, o meglio la loro idea, che si concretizzò proprio nel 1958 con la fondazione della Nissin. Questo dopo che per più di un anno Ando aveva studiato e sperimentato un modo per realizzare una zuppa istantanea, nel cortile di casa sua, aggiungendo solamente acqua calda. L’imprenditore aveva intenzione di creare qualcosa di gustoso, veloce, dalla lunga conservazione che potesse soddisfare la fame di tutti. Ecco dunque spaghetti e brodo, essiccati, confezionati e pronti per essere reidratati in meno di 5 minuti.
Come si può intuire questa idea fu rivoluzionaria, tanto che moltissime persone in Giappone la ritengono l’invenzione principale del paese di tutto il 20esimo secolo. Il prodotto comunque iniziò come “bene di lusso” dal momento che il primo “Chikin Ramen” (ramen al pollo) venduto in Giappone costava più dei noodles freschi. Dobbiamo dire che il passato di Ando, come uomo d’affari non era così irreprensibile come suggerisce il mito aziendale: nel 1948 andò in prigione per evasione fiscale, anche se lui sosteneva che fosse per aver fornito borse di studio agli studenti.
Il ramen istantaneo continuò comunque la sua ascesa inarrestabile, conquistando prima il mercato interno e poi il resto del mondo. Nel 1970 Ando esportò i noodles negli Stati Uniti ed un anno dopo creò quelli che poi diventarono i Cup Noodles, che conosciamo. I clienti potevano finalmente cucinare e mangiare la zuppa nello stesso contenitore. Alla Nissin l’idea si concretizzò, guardando alcune persone che riutilizzavano le tazze del caffè per cucinare la zuppa.
Questo nuovo formato portò così i noodles ad un livello superiore e la piccola impresa diventò un colosso multinazionale, tanto da farli arrivare persino nello spazio come cibo per l’astronauta giapponese Soichi Noguchi, durante il lancio dello Space Shuttle Discovery nel 2005. L’eroe dei noodles si spense nel 2007, ma non senza lasciare al Giappone ed al mondo qualche sua perla di saggezza (che tra l’altro sono raccolte in un manuale per i dipendenti)
“L’incomprensione fondamentale dell’umanità è credere che possiamo realizzare tutti i nostri desideri senza limitazioni”.
“La pace arriverà quando le persone avranno cibo”.
Ma quella più curiosa ed enigmatica è sicuramente questa: “L’umanità è una specie di noodle”. Cosa avrà voluto dire?