Ci siamo lasciati con i primi cinque effetti che sta avendo l’enorme afflusso di turismo negli ultimi anni in Giappone, ma oltre a quelli ce ne sono altri? Ebbene, la risposta è sì e non tutti sono un “malus” per noi visitatori, ma vi lascio un mio piccolo pensiero in fondo alla pagina su questo e torniamo sull’argomento principale:
Creazione di nuove esperienze
Lo sviluppo delle destinazioni modello (di cui si parlava la volta scorsa) implica anche l’invenzione di “esperienze” su misura per le mutevoli abitudini e preferenze dei viaggiatori moderni. Il Giappone sta così dando priorità alla creazione di esperienze distintive e immersive che vadano oltre i tipici luoghi turistici. Queste iniziative, si spera, possano favorire connessioni più profonde tra i visitatori e le comunità che esplorano, promuovendo lo scambio culturale e pratiche turistiche sostenibili. Un esempio? Partecipare a workshop pratici, di calligrafia o fabbricazione di oggetti, con artigiani locali.
Introduzione di tasse sulle isole
Una delle località più iconiche del Giappone è sicuramente l’isola di Miyajima. Per gestirne il sovraffollamento, si sta introducendo una tassa di soggiorno. Ogni visitatore di Miyajima, il punto di accesso dell’isola per il famoso santuario di Itsukushima, pagherà ¥ 100 come tassa di soggiorno. Le entrate generate da quest’ultima saranno reinvestite in progetti di conservazione e ammodernamenti infrastrutturali. Oltre a questo, altre destinazioni insulari popolari come Taketomi, Izena e Sado stanno implementando misure simili per affrontare il sovraffollamento turistico e garantire la sostenibilità a lungo termine delle loro comunità. Imponendo una tassa sui turisti, queste isole mirano a bilanciare il numero di visitatori e la conservazione ambientale, consentendo alle generazioni future di continuare a godere della loro bellezza naturale e del patrimonio culturale, aspetti molto importanti per il Giappone, ma anche per noi se vogliamo allo stesso modo tornare e godere di queste bellezze.
Aumento delle tariffe del Japan Rail Pass
Su questo non mi soffermo, mi pare un argomento già snocciolato a sufficienza da tutti, noi compresi e trovate tutto qui
Maggior presenza di Autobus e Taxi
Il Giappone sta espandendo la sua infrastruttura di trasporto pubblico per affrontare la congestione e l’inquinamento causati dal turismo di massa. Queste misure cercano di ridurre al minimo l’impatto ambientale del turismo stesso, migliorando al contempo l’esperienza complessiva di noi visitatori, e sono attualmente in fase di implementazione, in particolare a Kyoto. Esse includono più percorsi diretti dalle stazioni ferroviarie ai principale aree, la promozione di abbonamenti per la metropolitana e più taxi nei periodi di punta e taxi speciali che parlano lingue straniere, principalmente cinese ed inglese.
Fine del Pass autobus giornaliero di Kyoto
Sappiamo che Kyoto è una delle principali destinazioni turistiche del Giappone: il suo antico paesaggio urbano vanta numerosi templi e luoghi mozzafiato che catturano l’essenza della città. Tuttavia, esplorare completamente tutto quello che Kyoto offre potrebbe richiedere più viaggi in autobus. Questo, ovviamente, ha portato al sovraffollamento e congestione in aree chiave, rendendo difficile per la gente del posto usare gli stessi autobus. Di conseguenza, il comodo pass giornaliero che consentiva viaggi illimitati sui mezzi pubblici sta venendo gradualmente eliminato. Tranquilli non è che ci faranno andare a piedi (anche se vi consiglio in determinati luoghi di farlo. Primo perché è salutare e poi perché vi stupirà scoprire cosa si può trovare scarpinando per la città); il pass verrà sostituito da un altro giornaliero che copre sia la metropolitana che gli autobus, per incoraggiare i visitatori a utilizzare entrambi, riducendo così la congestione.
Se siete arrivati fino alla fine, allora permettetemi di dilungarmi un po’, ricordando che l’approccio che sta utilizzando il Giappone (ma anche altri paesi) probabilmente metterà (in alcuni casi) “alla prova” il nostro portafoglio, se così vogliamo dire, ci costringerà a cambiare e rivedere i nostri piani di viaggio, riorganizzare l’idea sugli spostamenti che ci eravamo fatti ecc, ma questo è necessario perché si spera (almeno io lo spero vivamente) che taluni comportamenti e l’assalto ingiustificato di massa vengano moderati, in modo da non costringere a doverlo cambiare il Giappone, che la gente ama, a causa del turismo, ma a preservarlo, a preservarne ogni aspetto originale, altrimenti davvero ci perdiamo tutti.