C’è chi dice che le dimensioni non contano, ma in questo caso contano eccome! かなまら祭(春)significa letteralmente il “Festival del pene di ferro”. Sappiamo che di celebrazioni bizzarre in Giappone ce ne sono diverse (ve le racconteremo!), ma non lasciatevi trarre in inganno, maliziosetti che non siete altro. Questo sarà sicuramente uno dei più strani, chiassosi e irriverenti festival dell’anno, ma ricordate che nasconde anche una parte sacra e un’origine centenaria.
Si dice infatti che il Kanamara Matsuri risalga al 1600 come celebrazione della virilità, della fertilità e dell’organo maschile. L’attuale santuario che ospita il festival è il Santuario di Kanayama. Varie statue a forma fallica possono essere viste sparse sul terreno dello stesso e si ritiene proteggano dalle malattie e garantiscano un parto sicuro. Inizialmente, per tradizione, era chi lavorava nel campo del sesso che generalmente si recava al festival per pregare contro le malattie sessualmente trasmissibili. Oggi il tema del festival si è gradualmente trasformato in un rito di fertilità, proprio dedicato al lieto esito della gravidanza, ma anche del matrimonio. Negli anni ’80 chi partecipava, sperava di scongiurare l’aids. Proprio da quel momento, la popolarità del festival è aumentata, anche all’esterno dell’area locale. Adesso i profitti del festival vengono devoluti alla ricerca dell’HIV e dell’AIDS.
Il Kanamara Matsuri è anche conosciuto come Tamaro Matsuri, un chiaro riferimento a Kitagawa Utamaro, artista ukiyo (tipica stampa artistica giapponese, realizzata attraverso matrici di legno e sviluppatasi nel periodo Edo) famoso per le sue stampe xilografiche esplicitamente sessuali.
La celebrazione si svolge ogni anno all’inizio di aprile a Kawasaki, proprio al santuario di Kanayama-jinja, che dista pochi minuti a piedi dalla stazione Kawasaki-Daishi. Ribadiamo, è indubbiamente una festa sfrenata, (non nel senso che credete voi!), rumorosa ed estremamente stravagante. Tantissimi viaggiatori sono attirati da questo festival, che di sicuro rappresenta un’attrazione molto curiosa, ma le celebrazioni sono tanto strane quanto solenni e affascinanti, quindi sicuramente vale la pena di andarci!
Qualsiasi tipo di accessorio a forma fallica può essere acquistato presso le bancarelle che riempiono il festival. Dai peni intagliati nei daikon, fino alle caramelle gommose. I più audaci possono anche salire su un gigantesco fallo di legno, che sembra un cannone pronto a sparare e non aggiungiamo altro! Il culmine del festival poi consiste nel sollevare e portare in giro per la città tre santuari mobili, ciascuno con un fallo diverso: uno marrone intagliato nel legno, uno nero in acciaio e uno rosa in gesso. Dopo che i falli sono stati fatti sfilare per le strade, seguiti da chiassosi festeggiamenti, vengono rimessi a riposare nel Santuario, dove si svolgono feste con bevute di sake e gare di karaoke. Vi è venuta voglia di partecipare vero?