Serpente marino o sirena? Non si sa con certezza, ma stando alla leggenda la Jinja hime è sicuramente un abitante del regno dei mari. Nello specifico vive nel Ryūgū-jō, il palazzo sottomarino del dio drago Ryūjin, dove presta servizio come ancella. Effettivamente il nome di questa yōkai significa “principessa del santuario”.
L’aspetto da serpente marino, lungo 6 metri circa, le corna sulla testa, la coda e le pinne dorsali, non sembrano richiamare la figura classica di una sirena alla quale siamo abituati, ma il volto femminile e delicato fa assumere a questo yōkai una connotazione più fiabesca. Generalmente non la si incontra spesso, poiché vive la maggior parte del tempo sott’acqua.
Questa tipologia di yōkai, così come l’Amabie ad esempio, sono portatori di profezie. A tal proposito, la leggenda narra che una Jinja hime fu avvistata per la prima volta a Hirado, nella provincia di Hizen (le attuali prefetture di Saga e Nagasaki) nel 1819. Uno studioso del tempo la vide su una spiaggia e lei, una volta emersa dalle acque, pronunciò proprio una profezia:
“Il raccolto sarà ricco e abbondante per i prossimi 7 anni. Come segno di tutto ciò, una cometa apparirà vicino all’Orsa Maggiore, ma una piaga chiamata “korori (associabile al colera)” si diffonderà e ucciderà molte persone. Tuttavia coloro che disegneranno un mio ritratto e lo guarderanno potranno evitare la peste“.
Dopodichè la creatura sparì, tanto rapidamente quanto si era mostrata all’uomo. Il suo corpo era dorato, alta quattro metri. I suoi capelli invece erano lunghi circa tre metri ed aveva tre gemme sul dorso. La notizia, di questa apparizione, ebbe una grande risonanza in tutto il Giappone, tanto che come descrive lo stesso studioso Kato Gen’etsu, nel suo “Waga koromo, nel bel mezzo del panico per la dissenteria che si diffuse quell’estate, alcune persone spacciarono immagini di Jinja-hime.
Un altro scrittore, Saito Gesshin, racconta di come, sempre in quel periodo, vennero diffusi dei dipinti raffiguranti alcune creature presenti nella parata dei cento demoni (Hyakki Yako), mettendole in circolazione e spacciandole per Jinja-hime come talismano per evitare la peste ed alcune persone ci credettero davvero.
Posso aggiungere tra le altre cose, che la Jinja-hime appare anche in un gioco per mobile: “Yo-kai Watch World” ed inoltre richiama la forma di un pesce abissale realmente esistente, il Regaleco. Non ci credete? Ve ne lascio una prova…
Crediti immagine di copertina: Miyoshi Mononoke Museum