I giapponesi sono erbivori? La risposta a questa particolare domanda, che probabilmente nessuno di voi si era neanche immaginato di porre, è SÌ! Questo secondo molte donne giapponesi, ed in particolare la scrittrice e giornalista Maki Fukasawa, che nel 2006 coniò il termine. E sia chiaro, non ci stiamo a riferendo al fatto che in Giappone ci siano tanti vegetariani o vegani, né tantomeno stiamo insultando i giapponesi dandogli degli animali. Il termine 草食系男子(soushoukukei-danshi), ovvero “uomini erbivori“, si riferisce a quella categoria di individui maschi asessuali o comunque disinteressati ad avere rapporti con l’altro sesso. Il termine è in contrapposizione con 肉食男子(nikushoku-danshi), ovvero “uomini carnivori“, che rappresentano lo stereotipo dell’uomo cacciatore ed interessato al piacere carnale (se notate, in entrambi i termici c’è il kanji 食, che abbiamo spiegato qui).
Maki Fukusawa, con questi termini, voleva descrivere il progressivo aumento di uomini indifferenti alle donne ed alle relazioni amorose. L’appellativo “erbivoro” si diffuse immediatamente, e molti giapponesi condivisero il pensiero della scrittrice. Anche nei media iniziò ad essere spesso usato, assumendo presto una connotazione negativa; infatti i media diedero agli “uomini erbivori” la colpa del calo delle nascite in Giappone e della conseguente depressione economica e derisero spesso la loro poca mascolinità. Da ciò, questo termine divenne uno stigma sociale, e perciò molti giapponesi nascondono questa loro caratteristica.
Ma gli uomini giapponesi sono davvero così? Affidandoci ai dati, questo fenomeno sociale sembra essere davvero rilevante in Giappone. Ci sono numerosi sondaggi in merito, ad esempio LifeNet chiese a diversi uomini giapponesi tra i 20 ed i 30 anni se fossero “erbivori” o “carnivori”, e circa la metà si identificò nel primo termine (nonostante lo stigma citato prima). Secondo una ricerca condotta dal Japan Times nel 2011, oltre un terzo dei giovani maschi tra i sedici ed i diciotto anni, non sono interessati al sesso, e quasi la metà delle coppie sposate intervistate non avevano avuto rapporti nell’ultimo mese. Sì perché il termine “erbivoro” è usato anche per quelle persone che nonostante siano in una relazione, hanno perso ogni interesse verso il proprio partner.
Le ragioni che stanno dietro a questo fenomeno sociali sono molte ed il tema è complesso e molto controverso. Sicuramente uno dei motivi principali è la forte pressione sociale presente in Giappone nei confronti dei cittadini, soprattutto verso gli uomini, che richiede di trovare un buono lavoro e dedicare la propria vita ad esso ed alla famiglia. Inoltre, a causa dei problemi economici che si sono verificati negli ultimi 20 anni, molti giapponesi non hanno più un lavoro stabile o addirittura si sono ritirati in casa propria (vedi il fenomeno degli hikikomori), e senza una sicurezza economica gran parte delle donne giapponesi rifiutano una relazione. Inoltre, nonostante la società giapponese rimanga molto maschilista, negli ultimi anni il ruolo della donna è cambiato e (secondo noi, fortunatamente) molte più giapponesi hanno intrapreso una carriera lavorativa. Questo da un lato ha dato una indipendenza ed un potere maggiore alle donne, ma ha creato ancora più insicurezze agli uomini giapponesi, già schiacciati dal peso della società.
Un ultimo punto importante è che nonostante l’immagine dell’ “uomo erbivoro” sia quella dominante, in realtà esistono anche tantissime 草食系女子(soushoukukei–joshi), ovvero “donne erbivore“, ed anche il loro numero è aumento. Questo sia per il maggior potere dato dalla possibilità di fare carriera, sia a causa dell’aumento degli “uomini erbivori”. La cultura otaku è un altro fattore da tenere in conto, infatti per entrambi i sessi spesso la fantasia sostituisce la realtà e sopprime ogni interesse verso una relazione reale.
E voi cosa ne pensate? Credete che anche in Italia le persone “erbivore” stiamo aumentando?