Ormai lo sappiamo bene, il Giappone è rinomato per la sua affascinante cultura, l’ospitalità e la deliziosa cucina, che lo rendono un’attrattiva fortissima per i turisti di tutto il mondo. Tuttavia, questa popolarità ha sollevato e sta sollevando molte preoccupazioni riguardo al sovraffollamento turistico in alcune aree, come ad esempio quella del Monte Fuji a causa della folla che si accalca e la spazzatura che poi lascia.
Il Giappone dal canto suo sta affrontando questo problema implementando varie misure, tra cui l’introduzione di ulteriori quote di pagamento per i visitatori, l’aumento delle tariffe durante le ore di punta e lo sviluppo di infrastrutture per disperdere il traffico turistico.
D’altro canto però c’è anche una spinta a promuovere le visite alle prefetture meno affollate e turistiche, ma ugualmente belle a livello nazionale e che vale la pena vedere (ve lo diciamo sempre!). Tuttavia, come nel caso della famosa vista del Monte Fuji ammirabile dietro un minimarket Lawson, i funzionari giapponesi hanno semplicemente deciso di alzare una barriera per evitare ogni tipo di situazione, anche pericolosa, sia per i pedoni lì accalcati che per gli automobilisti. Questa è solo una delle misure adottate, ma ne riparleremo.
Intanto è bene ricordare che queste iniziative non sono volte a cacciare i turisti o a scoraggiarli, ma mirano a preservare l’integrità culturale del Giappone, promuovendo al contempo un modello turistico più sostenibile e più vivibile. Oltretutto possiamo dire che è anche un ottimo modo per evitare le peggiori trappole per turisti del Giappone (ebbene si, ci sono anche lì!).
Diciamocelo poi chiaramente, vale sempre il detto: “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno” e purtroppo se non siamo in grado di rispettare la cultura dei paesi che visitiamo questo verrà applicato sempre più spesso. Ascoltate i vostri amici tanuki, non affollatevi nei luoghi più “instagrammabili” solo per fare foto “acchiappalike” per mettervi in mostra, ma piuttosto fate vedere quanto sono belli i posti che state visitando e permettete anche a chi non può viaggiare di farlo con voi, attraverso si i vostri scatti, ma nel rispetto della cultura altrui.