Nonostante la sua complessità, il giapponese è davvero una lingua affascinante per noi occidentali, fatta di molteplici ideogrammi (tanti, pure troppi!), molti omofoni (ovvero parole che nonostante abbiano significati diversi sono uguali come suono, immaginate il nostro “fiera”, che può essere “mercato” o “belva”) e una grammatica molto diversa dalle altre lingue.
Questo però non ci spaventa, anzi aumenta ancora di più la curiosità e la voglia di imparare almeno qualcosina di questa lingua. A proposito di curiosità ve ne svelo qualcuna che forse ancora non sapete!
- In generale il giapponese è quella che i linguisti definiscono lingua “isolata” perché non si può ricostruire con sicurezza la sua origine. Ad esempio, invece, la lingua francese è una lingua romanza, che appartiene alla famiglia linguistica indoeuropea. Il giapponese e il coreano probabilmente hanno alcune somiglianze, ma nessuna relazione è stata ancora dimostrata.
- In giapponese non esistono articoli determinativi o indeterminativi. Quindi, ad esempio, “un, una ecc..” o “il, la, gli ecc..” non esistono. È necessario conoscere il contesto per poter capire se qualcosa è singolare o plurale! (giusto per mettere un po’ di pepe nello studio!)
- Bisogna conoscere più di 2000 kanji per poter leggere qualsiasi giornale! Il governo giapponese, infatti, mantiene un elenco ufficiale dei kanji necessari per leggere un giornale o documenti amministrativi chiamato joyo kanji, ovvero “kanji di uso comune”. Questo è il numero minimo di kanji che ogni studente del paese deve conoscere entro la fine della scuola superiore (Probabilmente io avrei già issato bandiera bianca!)
- Un kanji può avere più di dieci possibili letture! Un kanji ha tradizionalmente due letture, il significato on-yomi noto come “lettura cinese” e il significato kun-yomi noto come “lettura giapponese”. Se di solito si hanno solo due o anche tre letture on-yomi, il numero di letture kun-yomi può aumentare rapidamente. Il kanji 生 (che significa “vita, nascita, autentico, crudo”) ha, oltre alle due letture on-yomi, circa dieci letture kun-yomi!
- Leggere i nomi propri è diverso dalla lettura dei nomi comuni! Pensavate che questo fosse facile vero? E invece no! Oltre alla lettura on-yomi e kun-yomi esiste una cosiddetta lettura nanori esclusiva dei nomi propri che può, oppure no, influenzare la lettura del nome stesso.
- Esiste un sistema grammaticale particolare per esprimere la cortesia, chiamato “keigo“. Questo è caratterizzato non solo da verbi e sostantivi, ma anche suffissi destinati a mostrare il grado di cortesia che chi parla vuole esprimere (credetemi da mani nei capelli!).
- I mesi non hanno il nome in giapponese, ma si indicano utilizzando il kanji月 della luna, che significa anche “mese”, davanti al quale c’è il numero corrispondente all’ordine dei 12 mesi dell’anno. Tuttavia, il calendario ufficiale utilizzato è lo stesso, quindi niente paura, gennaio è comunque il primo mese dell’anno!