Quando si studia il giapponese, ci si rende subito conto di quanto sia importante la formalità e la cortesia. Di solito infatti ci sono due modi diversi per dire qualcosa: informale o cortese (formale). In buona sostanza, le parole e le frasi nella lingua giapponese cambiano a seconda della persona con cui ci si rivolge e della situazione.
Questo non significa però che tutte le parole giapponesi siano rigide, severe e serie. Come in qualsiasi altra lingua, le parole gergali giapponesi (il cosiddetto slang) sono molto diffuse tra i madrelingua, soprattutto tra i più giovani! E noi tanuki siamo giovani, o quasi..
Magari potreste chiedervi se sia utile imparare lo slang. Di solito le parole gergali non sono presenti nei dizionari o nei normali libri di grammatica giapponese, ma apprenderle può essere un modo divertente per migliorare la propria padronanza della lingua in situazioni reali ed entrare più facilmente in contatto con persone della stessa età o magari riuscire a gestire situazioni sociali senza offendere nessuno (cosa molto importante!).
Non sono un maestro di lingua, come la nostra Leggenda di Fukuoka, ma posso suggerirvi qualcuno dei termini gergali, più comuni, utilizzati dai giapponesi. Iniziamo quindi senza indugi!
Yabai (やばい)
Si tratta probabilmente della parola gergale giapponese più comunemente usata nella lingua. Ha diversi significati, che vanno da “buono”, “fantastico” e “sorprendente” a “cattivo”, “schifoso”, “terribile” fino, addirittura, a “pericoloso”. In sostanza, potete utilizzarlo per descrivere sia cose buone che cattive.
Kimoi (キモい)
Questa è una maniera abbreviata per dire “disgustoso” (kimochi warui), che si usa quando qualcosa (o qualcuno) ci dà una brutta sensazione, ripugna (sicuramente già forte come sensazione) o semplicemente sembra strano.
Oshare (おしゃれ)
Per definire qualcuno alla moda, si può usare oshare. Questo termine gergale può essere utilizzato anche per dire che qualcosa è di tendenza.
Ikemen (イケメン)
Volete sapere come identificare un uomo con l’equivalente di “bello, affascinante e misterioso”? Questa è la parola che fa per voi. Si usa per indicare qualcuno di bell’aspetto, soprattutto che ha un bel viso. Tuttavia questo specifico termine vale solo per gli uomini. Di recente è comparso anche il termine “ike-oji” (zio figo), ma questa è un’altra storia! Potremmo coniare anche ike-tanuki, suona bene! (ike, se usato come sostantivo, anzichè prefisso, significa stagno)
Uzai (ウザい)
I giapponesi lo usano quando vogliono dire che qualcuno è “fastidioso e rumoroso” oppure solo “rumoroso”. Viene spesso utilizzato per parlare di frustrazione nei confronti di una situazione o di una persona, ma in alcune situazioni viene utilizzato per riferirsi a qualcuno come “persona cupa”.
Questi termini vi soddisfano? Magari no, ma meglio fermarsi qui per il momento e ricordate:
“La lingua giapponese è radicata nella formalità e nella cortesia, quindi l’uso dello slang non è sempre appropriato. Quando si incontra qualcuno per la prima volta, è meglio usare la forma educata e apportare poi modifiche man mano che si sviluppa una relazione!”