Pensavate che il drago Shenron (神龍 シェンロン) di Dragon Ball non esistesse? Ebbene, la mitologia giapponese ci dice tutt’altra cosa. Siete pronti a a ricredervi? Lo Shokuin infatti è una creatura straordinaria, una potente divinità dal corpo di drago serpentino rosso scarlatto e la testa “umana”. Le sue dimensioni sono impressionanti: immaginate davvero di vedere il drago Shenron dell’anime, un essere gigantesco la cui misura non può essere stimata.
Si narra infatti che potrebbe essere lungo 1000 ri. Ma il ri è un’antica unità, variata nel corso delle epoche, che è rimasta qualcosa di simbolico ed indica una grandezza sconfinata, incalcolabile. A questo punto possiamo dire con certezza che più di uno yōkai, siamo in presenza di un essere divino, tanto che si dice che quando lo Shokuin apre gli occhi sulla Terra arrivi il giorno e quando li chiude cali la notte.
Non è però finita perché quando il drago inspira giunge l’estate, mentre quando espira improvvisamente arriva il gelido inverno. Una precisazione; vista la sua natura, non ha bisogno né di dormire, né di mangiare tantomeno di respirare, ma quando lo fa gigantesche folate di vento spazzano il pianeta, portando anche al mutamento delle stagioni.
No, non potrete radunare le sfere del drago per evocarlo ed esprimere 3 desideri, almeno da quello che so, ma la cosa certa è che il suo nome, in giapponese, significa “drago candela”, ma le sue origini sono cinesi. Questa creatura infatti arriva nel paese del Sol Levante grazie al Sengaikyo, in cinese Shanhaijing (“I classici delle montagne e dei mari”) ovvero un’ enciclopedia fantastica proprio della mitologia cinese. In Cina è conosciuto come Zhuyin o Zhulong. (Shokuin è la pronuncia giapponese dei caratteri che compongono Zhuyin.)
A giudicare dalle sue dimensioni e dagli “effetti collaterali” del suo battito di palpebre e respiro, che alterano i cicli giorno/notte e stagionali, sembra che lo Shokuin fosse una personificazione del sole, o comunque una specie di divinità solare o del fuoco nell’antica Cina. Come riportato nel Shanhaijin si dice che viva sul Monte Shozan proprio in Cina. Sappiamo che le storie sono varie però e si fondono con i racconti leggendari, quindi alcuni collocano la sua dimora presso il Mar Glaciale Artico, infatti per molti esso sarebbe una divinizzazione dell’aurora boreale.
Se ci pensate questo potrebbe avere molto senso. Immaginate un esploratore, in tempi antichi, che per la prima volta si trova di fronte a questo fenomeno: è naturale possa pensare che quella enorme spirale di luce sia un drago rosso, lungo migliaia di chilometri, che si contorce nel cielo. Specifico rosso, non per l’effettivo colore del fenomeno atmosferico, ma perché un’antica parola cinese usata per indicare l’aurora era proprio “spirito rosso”.