C’erano una volta, in Giappone, un uomo ed una donna ormai anziani. I due si amavano molto, ma non riuscirono mai ad avere figli. Un giorno, come tanti altri, l’uomo andò in montagna a tagliare legna da ardere e la donna andò al fiume a lavare i panni. Quel giorno, però, accadde qualcosa di insolito: mentre lei era intenta a lavare, vide un’enorme pesca galleggiare lungo il fiume. La pesca era completamente rosa. Mentre pensava con gioia che quello fosse il suo giorno fortunato, la vecchia prese la pesca dal fiume e la portò a casa, aspettando che arrivasse il marito.
Una volta tornato, la moglie mostrò felice il frutto al suo amato, ma quando andarono per aprirla e così mangiarla, rimasero a bocca aperta: dentro alla pesca c’era un bambino! Poiché la coppia non aveva figli, lo considerarono un dono del cielo e decisero di allevarlo come loro figlio. Lo chiamarono Momotarō, che in giapponese significa “ragazzo pesca”. Il bambino oltre ad essere letteralmente sbucato fuori da un frutto, era anche in possesso di una forza straordinaria.
La coppia lo allevò con tutto l’amore del mondo e lui diventò il giovane più coraggioso e forte del villaggio. Allo stesso tempo era anche dolce e gentile e tutti lo amavano e lo rispettavano. I suoi genitori erano molto orgogliosi. In quel periodo, però, c’erano alcuni orchi che facevano spesso irruzione nel villaggio, rubando tutto ciò che potevano e spaventando la sua gente. Il giorno in cui Momotarō compì 15 anni, disse ai suoi genitori che sarebbe andato sull’Isola degli Ogre e si sarebbe sbarazzato di loro per sempre, riportando indietro tutti i tesori che avevano rubato. Chiese così a sua madre di preparargli una buona scorta di kibi-dango e partì per la sua avventura. Ma non andò da solo. Durante il suo cammino Momotarō incontrò prima un cane, poi una scimmia ed infine un fagiano che in cambio di un kimi dango a testa, decisero di accompagnarlo nell’impresa. Impresa che riuscì al primo tentativo. I quattro compagni lottarono contro gli orchi fino al tramonto ed alla fine li sconfissero, facendoli prigionieri. Recuperato il maltolto, riportarono tutto al villaggio, tornando trionfati ed accolti come eroi!
Una fiaba semplice tanto quanto famosa e conosciuta in tutto il Giappone, ed infatti ne sono stati realizzati diversi lungometraggi animati ed i suoi riferimenti appaiono in alcuni anime. Ad esempio in One Piece, dove fanno la loro comparsa gli ammiragli Aokiji (fagiano blu), Kizaru (scimmia gialla) e Akainu (cane rosso), chiaramente ripresi dalla leggenda di Momotarō. Inoltre se provate a chiedere ad un bambino giapponese chi sia Momotarō, sicuramente saprà dirvi molto più di quello che vi ho raccontato!