Se siete interessati ai dolci tipici giapponesi, sicuramente il Manju è uno di quelli che non potete lasciarvi scappare. Si tratta di un dolce tradizionale, che trova le sue origini in Cina nel 1200 circa. È molto comune e lo potete trovare ovunque nei minimarket, pasticcerie giapponesi o anche banchetti dello street food. Il manju però ha trovato molte evoluzioni a seconda del luogo in cui ci si trova.
Tipicamente è fatto con riso o grano ed all’interno del soffice impasto, cotto a vapore, si trova generalmente un ripieno di azuki (ovvero la pasta di fagioli rossi dolci), ma anche altre cose, come la pasta di castagne, la pasta di patate dolci o la pasta di zucca. Esistono anche alcuni tipi di manju che contengono ripieni salati, ma di solito il manju è dolce e viene mangiato come dessert o all’ora del tè. Come dicevamo il manju ha delle evoluzioni ed è qui che entra in scena lo Yaki Manju, un manju con una marcia in più! “Yaki” infatti significa “griglia” in giapponese. Mentre i loro cugini tradizionali sono fatti al vapore, la caratteristica essenziale dello yakimanju è che viene cotto a vapore e poi grigliato, il che gli conferisce una consistenza croccante all’esterno.
Altre due caratteristiche che lo distinguono dal Manju classico sono: il sapore ed il ripieno. La pasta all’esterno infatti è ricoperta da salsa dolce, una miscela di zucchero di canna, sciroppo e pasta di miso. Quindi scoprirete che ha un sapore dolce, ma al tempo stesso salato. Inoltre, nonostante si possa pensare il contrario, non ha ripieno! Bisogna dire che alcuni, effettivamente, presentano anche la pasta di azuki, ma su questi ultimi c’è una sorta di “dibattito”, sul fatto che possano essere considerati a tutti gli effetti comunque yakimanju.
Lo yakimanju è tipico della prefettura di Gunma ed è stato inventato alla fine del periodo Edo. Gunma era uno dei distretti agricoli del Giappone e la gente coltivava il grano in inverno. Pertanto, il manju di grano veniva comunemente consumato. Questo dolcetto però si induriva rapidamente e allora, per renderlo più facile da mangiare, le persone lo grigliavano e condivano con la pasta di miso (da qui la nascita del loro moderno parente!). In origine il nome dello yaki manju era saka manju. A questo punto, dopo avervi messo fame, vi lasciamo anche in attesa di scoprire come si realizzano!