(pt1)…Il tempo passava felice, pieno di meraviglie e lentamente, ma inesorabilmente Urashima dimenticò il suo paese, i suoi amici e sua madre. Un giorno però venne scosso da un pensiero e la sua vecchia vita gli tornò alla mente “Cosa sto facendo? Come starà mia madre? Sarà in angoscia per non avermi visto fare ritorno!”.
Con quelle parole pronunciate ad alta voce, corse a prendere le sue cose e si preparò in fretta a furia a partire. Prima di farlo però, si recò da sua moglie, la principessa Otohime. Nel vederlo preparato e pronto per il viaggio chiese: “Non stai più bene qui? Ti prego rimani!”. Nonostante la richiesta accorata, il ragazzo scosse la testa. “Sono stato più che bene, ma devo tornare, la mia famiglia mi aspetta”.
La decisione era ormai presa. Dal canto suo la principessa scoppiò in lacrime. Prima di lasciarlo andare però gli consegnò una bella tanto quanto misteriosa scatola. “Contiene qualcosa di molto prezioso, ma non dovrai mai aprirla, promettimelo!”. Il giovane annuì e prese il dono di sua moglie. Successivamente grazie ad una tartaruga, tornò nel suo villaggio d’origine.
Il suo arrivo non fu però come l’aveva immaginato. Il villaggio era lo stesso, ma tutto era cambiato. Non riusciva a riconoscere le persone che gli passavano accanto, né tantomeno loro sembravano riconoscere lui, la cosa più preoccupante però era non riuscire nemmeno a trovare casa sua. Spaventato e preoccupato, chiese ad uno degli abitanti, se conoscesse o avesse sentito parlare della famiglia Urashima o di Urashima Taro. La risposta lo raggelò. “Urashima Taro hai detto? Certo, circa 100 anni fa una persona con quel nome abitava qui, ma è una storia vecchia. Si racconta che un giorno andò a pescare e non fece più ritorno. C’è chi dice sia annegato in mare”.
Urashima così realizzò che il tempo, nel regno del re dei mari, scorreva in modo diverso ed ormai tutto ciò che conosceva era passato. Corse così a perdifiato, raggiungendo nuovamente la spiaggia da dove tutto era partito. “Non posso fare altro che tornare da Otohime, ma qual è la strada? Non so come fare. Forse potrei aprire la scatola che mi ha dato e avrò le mie risposte”. Mai scelta fu più sbagliata. Infranse la promessa e aprì la scatola. Ne fuoriuscì una nuvola che lo avvolse ed in un attimo invecchiò di più di 100 anni! Sotto il peso di tutti quegli anni, prima di spirare, udì una voce: “Povero Urashima Taro, te lo avevo detto di non aprirla, quella scatola conteneva la tua età!”