Dopo aver visto tanti ideogrammi curiosi, facciamo un passo indietro e rivediamo un attimo che cosa siano questi bizzarri caratteri. I kanji sono ideogrammi di origine cinese, che in passato i giapponesi hanno fatto propri modificando significati e letture (ne abbiamo parlato meglio nell’articolo sui 3 alfabeti giapponesi). Questa settimana vediamo 漢, il kanji di “kanji”, un “metakanji” che assume significati davvero singolari…
La lettura giapponese di questo carattere, non particolarmente usata, è おとこ(otoko). Il suono è lo stesso del più comune 男(otoko), che vuol dire “uomo“, ed il significato è simile, con una sfumatura di differenza. 漢 in questo caso va ad esprimere l’uomo alpha, “l’uomo tra gli uomini” come dicono i giapponesi, ovvero lo stereotipo di uomo forte e mascolino.
Tuttavia nel 99% dei casi questo kanji è accompagnato ad altri e si usa la lettura cinese かん(kan). In questo caso l’ideogramma può assumere diversi significati, ma il più importante è quello che indica un origine cinese, un po’ come per noi la radice “sino-“. Ecco spiegata la scrittura della parola 漢字(kanji), letteralmente “carattere(字) cinese“, ad indicare l’origine cinese degli ideogrammi. Altre parole che utilizzano 漢 allo stesso modo sono 漢方(kanpou), ovvero la medicina tradizionale cinese (molto in auge anche in Giappone), o 漢文(kanbun), la letteratura cinese.
Storicamente Giappone e Cina sono paesi che non vanno molto d’accordo, ed in particolare i giapponesi hanno sentimenti contrastanti, per dirla alla giapponese, riguardo alle abitudini ed ai costumi cinesi (anche se spesso si tratta di pregiudizi). Forse per questo motivo il kanji 漢 è inserito in alcune parole che assumono significati molto negativi. Alcuni esempi sono 痴漢(chikan), che vuol dire “molestatore“, termine che si usa spesso per indicare i maniaci tristemente spesso presenti nei treni giapponesi. O ancora 酔漢(suikan), ovvero “l’ubriacone”, e 凶漢(kyoukan), il fuorilegge. Insomma, associare a questi termini il kanji di Cina rappresenta un po’ il legame che è presente tra i due paesi.
L’origine del simbolo è molto macabra… A sinistra è presente il radicale dell’acqua ” 氵“, e fin qui niente di strano. Ma la parte restante, usata spesso in kanji che indicano sofferenza o disastri, rappresenta un uomo sul rogo che grida al cielo. Il motivo per cui questi due radicali abbiano i significati spiegati prima non ci è chiaro, lasciamo a voi immaginarne uno. Intanto di seguito vi lasciamo come sempre l’ordine di scrittura dei 13 (ops!) tratti di questo ideogramma.
Con questo simbolo avete visto un kanji non proprio positivo, ma che in fondo racchiude un altro piccolo pezzo della cultura giapponese. E se volete continuare a scoprirla, passo dopo passo, non perdetevi neanche un episodio di questa rubrica! Alla prossima, またね!