La Nure-onna fa parte della vasta famiglia degli yōkai giapponesi ed è una creatura con la testa di una donna e il corpo di un serpente. Sebbene la descrizione del suo aspetto sia un po’ diversa da una storia all’altra, in genere viene descritta come lunga 300 m (si avete letto bene!) con occhi simili a quelli dei serpenti, artigli affilati, zanne e lunghissimi capelli . Proprio questi ultimi sono una sua peculiarità, infatti di solito viene avvistata su una spiaggia, mentre se li lava e se ne prende cura. Si dice siano davvero bellissimi.
Nonostante questa visione che potrebbe farle sembrare, ad un primo sguardo, incantevoli sirene, le Nure-onna sono serpenti marini vampiro che infestano mari e fiumi, in cerca di umani da mangiare. Esistono due varianti di nure onna: una priva di braccia ed una invece con braccia simili a quelle umane. A parte questa differenza, entrambe agiscono esattamente nello stesso modo. I loro volti, che generalmente appaiono bellissimi grazie a delle illusioni, sono in realtà orribili e spesso tradiscono proprio tratti da serpente, come ad esempio la lingua biforcuta; per questo vi dicevamo di non soffermarvi alle apparenze! I lunghi capelli neri si attaccano gocciolanti d’acqua al loro corpo. Il loro nome, che sta a significare “donna bagnata” deriva proprio dal fatto che appaiono sempre fradice.
Sebbene fisicamente siano decisamente molto più forti di un umano, le nure-onna preferiscono usare l’inganno e l’astuzia per catturare la preda, piuttosto che fare affidamento solo sulla loro forza bruta. Appaiono molto spesso vicini alle coste o sulla riva di un fiume, magicamente travestite da donna angosciata che porta con se un bambino infagottato. Chiedono aiuto a pescatori, marinai o a chiunque sia di passaggio. Quando poi l’ignara preda si avvicina, la nure-onna lo supplicherà di tenere il bambino solo per un momento, in modo che possa riposare. Se l’invito viene accettato, la vittima si ritroverà con il fagotto in mano. Esso diventerà improvvisamente pesantissimo e immobilizzerà la preda. A questo punto la nure-onna attaccherà e prosciugherà il sangue dello sfortunato o sfortunata, attraverso la sua lingua serpentina. Altre volte invece fa spuntare dall’acqua solo il suo viso, ovviamente nella sua “versione” magicamente incantevole, agitando le braccia e fingendo di stare per affogare e gridando aiuto, in modo che il malcapitato finisca direttamente nella sua mortale trappola.