Dopo aver omaggiato Amaterasu, la dea del Sole, e Tsukuyomi, il dio della Luna, coi rispettivi kanji 日 e 月 (cliccate sui simboli se ve li siete persi), passiamo al terzo fratello: Susano-o, il dio del vento e della tempesta. Susano-o è una delle divinità più bellicose e imprevedibili: in certi casi un dio protettore, in altri uno spaventoso nemico. Allo stesso modo il vento è un elemento che ha sempre aiutato il Giappone nella pesca e protetto il Paese dalle invasioni provenienti da Ovest, ma è anche un flagello che colpisce ogni anno all’arrivo dei tifoni.
La pronuncia giapponese かぜ(kaze) è quella più usata, ed indica, come detto prima, il vento. Ma questa pronuncia ha una strana irregolarità, unica nella lingua giapponese. Infatti questo kanji, se associato all’ideogramma 邪(yokoshima), che significa “maligno”, assume il significato di raffreddore o influenza, ma nonostante ci sia un altro kanji la pronuncia rimane kaze! Perciò 風 e 風邪 si leggono allo stesso modo, ma hanno significati completamente diversi, e l’unico modo per distinguerli senza vedere come è scritta la parola è il contesto della frase.
Ma l’elemento del vento, nella cultura giapponese, è anche connesso alla forma, all’apparenza ed alle buone maniere. Così le letture cinesi, ふう(fuu) e ふ(fu), oltre ad essere associate al vento, sono presenti in molte parole legate allo stile ed al metodo. Ad esempio 和風(wafuu) e 洋風(youfuu) significano rispettivamente “stile giapponese” e “stile occidentale”. Altre parole molto comuni sono 台風(taifuu), che significa “tifone”, ed お風呂(ofuro) ovvero il bagno, inteso sia come stanza che come vasca.
In realtà c’è una parola ben più (tristemente) nota nel mondo occidentale che contiene 風, ovvero 神風(kamikaze). Il significato di kamikaze è “vento divino“, ed inizialmente era associata al leggendario tifone che si dice abbia protetto il Giappone per ben due volte nel XIII secolo d.C dall’immensa flotta mongola intenzionata a conquistare il Paese. Adesso il termine è collegato agli attacchi suicidi che furono messi in pratica dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale, e da lì in poi è stata utilizzata per descrivere questo genere di azioni. In Giappone però il significato antico rimane il più comune, quindi se vi capita di sentirla non fraintendete!
Dal punto di vista dei radicali, 風 è un po’ bizzarro perché unisce il radicale di tavolo (几) a 虫(mushi), che significa “insetto”. In realtà in principio il kanji rappresentava un uccello mitologico dalle lunghe piume ed una grande corona. Con i secoli la forma si è trasformata, staccando le piume del volatile in due radicali distinti e variando fino ad arrivare a quello che è usato ora. Come sempre vi lasciamo l’ordine di scrittura del kanji, in modo che possiate provare a scriverlo. In questo caso si tratta di tracciare ben 9 tratti, seguite sempre l’ordine!
E mentre voi vi esercitate ad disegnare correttamente questo kanji, in modo da non attirare le ire di Susano-o, noi vi diamo appuntamento alla prossima settimana! じゃね!