La scorsa settimana, con il kanji di “casa”, vi abbiamo fatto stare al calduccio (se ve lo siete persi cliccate subito qui!). Questa volta invece vi facciamo assaporare un po’ di inverno, in tema con la neve che è caduta in questi giorni nel Nord Italia.
Il kanji di cui parliamo è 雪, l’ideogramma di “neve“. La lettura giapponese, quella più usata, è ゆき(yuki), mentre せつ(setsu) è la lettura cinese combinata per creare nuove parole. Questo simbolo è formato da due radicali (non sapete cosa siano? è spiegato qui), in alto c’è 雨(ame), la pioggia, mentre al di sotto c’è ヨ(yo), un katakana senza un particolare significato. Ma anche questo kanji è cambiato molto nei secoli. In origine vi era un altro pezzo che trasformava ‘ヨ’ nel radicale di “raggruppare”, perciò il significato diventa “la pioggia che si può raccogliere”, cioè la neve. Di seguito vi lasciamo la versione attuale, a sinistra, ed il simbolo originale sulla destra, dove potete notare la parte scomparsa del kanji.
Tutte le parole che contengono il kanji di 雪, come potrete immaginare, hanno a che fare con la neve od il freddo. È il caso di 雪山(yukiyama), la montagna innevata, 雪だるま(yukidaruma), il pupazzo di neve, o 雪辱(setsujoku), la vendetta d’onore… Aspettate, la vendetta cosa c’entra con la neve? Il motivo è che il kanji con cui è collegato, 辱(joku), significa umiliazione, mentre yuki ci da l’idea di questo affronto che, come la neve, si accumula piano piano e sfocia in vendetta.
Brrr, copritevi bene che fa freddo! Intanto noi vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima settimana per un nuovo kanji, tutto da scoprire!